Il defunto illustre Alessandro Volta e tutti gli altri sepolti nel cimitero di Camnago meritano un trattamento migliore. Il campo santo di Como, così come molti altri della città, necessita di un serio intervento di manutenzione. Se entrando e camminando verso il mausoleo voltiano l’impressione e di un luogo ordinato basta spostare lo sguardo a destra e sinistra per rendersi conto della trascuratezza e dei lavori urgenti che bisognerebbe far scattare.
Il muro tutto intorno è pieno di muffa e crepe, in alcuni punti è completamente scrostato, le tombe più antiche in molti casi sono sprofondate, o forse ha ceduto il terreno. Alcuni locali – forse destinati a magazzino – hanno le porte rotte, chiuse addirittura con del nastro adesivo.
Da una parte dunque la storia, con il decreto regio che dichiara la tomba dell’inventore della pila monumento nazionale dall’altra il passare inesorabile del tempo che lascia il segno se non si interviene con costanza. Mentre – va precisato – che va decisamente meglio la situazione nel cimitero nuovo a pochi metri di distanza.
La questione è nota all’assessore competente del Comune di Como, Marcello Iantorno, che ha indetto proprio in queste ore una riunione urgente con tutti gli uffici competenti per fare il punto della situazione e promuovere un’attività di manutenzione sui cimiteri cittadini. <In particolare – ha sottolineato l’assessore – sono convinto che il camposanto che ospita il nostro concittadino illustre Alessandro Volta la cui tomba viene visitata da molte persone meriti qualche sforzo in più>.
L’assessore di Palazzo Cernezzi peraltro a breve incontrerà anche uno degli eredi.
Sul fronte, invece, del forno crematorio di Como al cimitero monumentale (la cui chiusura è al centro delle polemiche da settimane) Iantorno rassicura che si sta lavorando per far ripartire l’impianto in attesa di avviare l’iter di ristrutturazione, entro un paio di mesi verrà selezionato il progetto da porre a gara dall’apposita commissione impegnata nell’istruttoria. Intanto entro metà gennaio l’assessore proporrà in giunta la possibilità di appoggiarsi temporaneamente ad una struttura vicino a Como senza ulteriore aggravio di costi per le famiglie comasche. Ad oggi infatti per far cremare i propri defunti si arriva a spendere anche oltre 400 euro.