Pronto soccorso al collasso, dichiarato lo stato di emergenza con rientro da ferie e permessi di medici e infermieri. L’impennata dei casi di influenza, in questi giorni di feste, unita alla normale routine dei dipartimenti di urgenza ha causato uno stato di sovraffollamento tanto pesante da costringere il responsabile del reparto dell’Asst Lariana, Mario Landriscina, a richiamare in servizio il personale.
All’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia dalla mezzanotte scorsa alle 18 di stasera si sono presentate 190 persone e più di 100 si sono recate al Sant’Antonio Abate di Cantù. Fino a stanotte, il numero è destinato solo ad aumentare. Ma tutta la macroarea dei laghi è in sofferenza, sul fronte dei pronto soccorso e complessivamente sull’intero sistema 118: dalla gestione delle chiamate, all’uscita dei mezzi.
Moltissimi i codici di minore gravità legati proprio a sintomi influenzali per lo più per problemi respiratori o gastro-intestinali. Tra i pazienti che si sono rivolti al presidio di San Fermo anche molti giovani. Il consiglio – che arriva direttamente dai vertici delle strutture sanitarie del territorio – è quello di non affollare gli ospedali: i codici bianchi e verdi (quelli, appunto, meno gravi) sono destinati a lunghissime attese, si può arrivare fino a 12 ore.
Situazione estremamente difficile pure al pronto soccorso del Valduce di Como, punto di riferimento specialmente per chi vive in centro città.
Il primo passo, dunque, è contattare il medico di base e concordare quali farmaci assumere e come procedere. Medici di base che, dal canto loro, stanno vivendo ore intense tra visite al domicilio dei pazienti e ambulatori presi d’assalto.