E’ più un bollettino di guerra che una semplice statistica l’elenco dei numeri aggiornati e reali sulla Tangenziale di Como e sul sistema Pedemontano nel suo complesso. A illustrare alla Commissione Viabilità di Regione Lombardia cifre poco meno che catastrofiche è stato oggi il neo presidente della Società Pedemontana, Antonio Di Pietro. Per quanto riguarda l’infrastruttura comasca che collega Villa Guardia e Como, i numeri sono davvero impietosi: secondo le previsioni del Piano economico e finanziario del 2014, i veicoli giornalieri medi sarebbero dovuti essere 29.182 – di cui 4.510 pesanti e 24.672 leggeri. La realtà è stata drammaticamente diversa: da gennaio a settembre 2016, il transito medio è stato di 7.293 veicoli totali, tra mille mezzi pesanti e poco più di 6mila leggeri. La differenza rispetto ai sogni iniziali parla di un clamoroso – 72%.
Unico, piccolissimo segnale incoraggiante, il dato più fresco di tutti: quello relativo alla settimana dal 19 al 25 settembre: i tranisti sono stati poco meno di 9mila, in leggera crescita rispetto al dato medio di 7mila, ma pur sempre più basso del 66% in confronto alle attese.
Paurosi gli stessi confronti sul sistema pedemontano nel suo complesso, sempre nel periodo gennaio-settembre 2016: la tangenziale di Varese è sotto del 78%, la tratta A da Cassano Magnago e Lomazzo del 34%, la tratta B1 da Lomazzo a Lentate sul Seveso del 70%. Note dolenti anche sul versante dei pagamenti: sulla tangenziale di Como i pedaggi pagati da gennaio a settembre sono stati un milione e 168mila ma in questo caso è il dato su tutto il sistema pedemontano che colpisce: a fronte di un ricavo generale di 14 milioni e 247mila euro, ben un veicolo su 5 – esattamente il 20% – non ha pagato, con soli 161mila euro incassati tramite il recupero crediti. Insomma, un mare di numeri che – però – finora dice una cosa su tutte: per ora sia la Tangenziale di Como, sia il sistema Pedemontana in toto assomigliano pericolosamente a giganteschi flop.
I dati erano stati chiesti dal Consigliere regionale del Pd Luca Gaffuri, che durante l’audizione ha avuto modo di riproporre al neopresidente di rendere gratuite le tangenziali e di concordare con Autostrade per l’Italia una quota dell’introito del traffico della A9 da Milano a Grandate. Di Pietro ha annunciato di aver iniziato una serie di incontri con i sindaci interessati dalla tratta: ha iniziato oggi con i sindaci della Brianza e dovrebbe incontrare i sindaci comaschi entro un paio di settimane.
“Di Pietro – spiega Gaffuri – ha dimostrato di avere in pochi giorni messo a fuoco i diversi problemi dell’opera, ora vedremo se sarà anche in grado, come auspichiamo, di risolverli, a partire dalla sostenibilità economica e dai lotti mancanti. Sicuramente c’è già uno scatto per quanto riguarda la trasparenza sui dati di traffico, che dimostrano ciò che da tempo sosteniamo, ovvero che le tangenziali a pagamento non funzionano, e finché sarà così avremo gli stessi problemi di traffico di prima nonostante lo sfregio del territorio. Abbiamo formulato anche a Di Pietro la proposta avanzata dal sindaco Lucini in merito alla gratuità della tangenziale e abbiamo convenuto sulle premesse, speriamo che si possa arrivare presto a ragionare anche del contenuto. Di Pietro è presidente da troppo poco tempo, torneremo sull’argomento quanto prima.”