Sembra sempre più vicina la realizzazione a Como di un vero e proprio campo di accoglienza per i migranti. E probabilmente il centro, tramite l’installazione di strutture prefabbricate dotate di servizi e spazi letto, potrebbe sorgere vicino alla stazione San Giovanni dove da settimane sono accampate centinaia di persone provenienti dal Corno d’Africa. Pur senza alcuna conferma ufficiale – né tantomeno con il disvelamento della località esatta più accreditata – il tema è affiorato anche questo pomeriggio durante l’incontro tra il sindaco Mario Lucini, l’assessore ai Servizi Sociali Bruno Magatti e un nutrito drappello di consiglieri comunali (l’incontro era stato sollecitato dall’esponente di Forza Italia, Anna Veronelli).
Dopo l’incontro del primo pomeriggio in prefettura – dove il prefetto Bruno Corda aveva confermato il prossimo arrivo in città di moduli abitativi finanziati dal governo centrale finalizzati a garantire un’accoglienza migliore ai migranti in vista di un trasferimento dalla stazione – Lucini e Magatti hanno ventilato in maniera piuttosto chiara l’eventualità dell’allestimento di una sorta di “campo base” nei pressi dello scalo ferroviario.
Un luogo dove i migranti in arrivo potranno fermarsi solo temporaneamente e al massimo per qualche giorno in attesa di riprendere il viaggio verso il cuore dell’Europa, vera meta dei flussi che stanno massicciamente interessando il capoluogo lariano in queste ore.
Sempre nel corso del confronto sarebbe emerso un altro aspetto e cioè la situazione effettivamente irregolare della stragrande maggioranza degli etiopi e somali (con molti minori e molte donne) accampati a San Giovanni, condizione legata alla fuga dai centri di arrivo in Italia.
Come si accennava, l’esatta localizzazione del possibile “campo migranti” non è stata svelata da Lucini e Magatti anche perché effettivamente non è ancora stata individuata con certezza. L’area privata dell’ex Scalo Merci e una fetta della proprietà accanto, quella statale dell’Agenzia delle Dogane, sembrano al momento tra quelle più accreditate, soprattutto perché vicine alla stazione e dunque “capaci” di risolvere il problema di complessi spostamenti di massa dei migranti in altre zone della città. Ma non si può escludere qualche zona “a sorpresa” dell’ultimo minuto.
Inutile dire che alla sola notizia dell’arrivo di moduli abitativi, è insorta la Lega Nord che ha parlato di soluzioni che “non portano alla risoluzione dell’emergenza clandestini a Como ma che legittimano l’illegalità”. “Proporre la sistemazione di prefabbricati che dovrebbero servire per situazioni di emergenza che in ogni momento potrebbero colpire il nostro paese è inaccettabile – prosegue il comunicato del Carroccio – Si tratta di un insulto ai cittadini, si tratta di una violenza nei confronti della cittadinanza”. Giovedì 11 agosto dunque il deputato Nicola Molteni, il consigliere regionale Dario Bianchi, il segretario provinciale Fabrizio Turba e il segretario cittadino Alessandra Locatelli incontreranno il prefetto Bruno Corda per un confronto sul tema.
Ma la volete smettere di prendere per i fondelli i cittadini. I migranti non esistono, esistono i richiedenti asilo o protezione internazionale e gli immigrati clandestini. I primi devono essere accolti i secondi respinti. Ma i geni che ci governano ad ogni livello prima di parlare e prendere decisioni si sono letti i trattati? Si sono accorti che i nostri vicini hanno chiuso le frontiere e che di clandestini non ne faranno passare nessuno? O forse hanno trovato il modo di far guadagnare anche qualche altro amico con le strutture prefabbricate?
FANNO PENAAA…SVEGLIATEVI…COSA ASPETTAVANO CHE IL GOVERNO LI TOGLIEVA DA LI…